ASMA E FUMO

L’asmatico che fuma aumenta in modo esponenziale il rischio che la sua malattia si complichi.
L’asma è una patologia complessa, ma mentre gli asmatici solo allergici hanno un’attesa di vita uguale a quella della popolazione normale (pur convivendo per sempre più o meno bene con la loro malattia), gli asmatici e fumatori evolvono spesso, progressivamente, verso la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Una situazione grave, cronica, incurabile e molto invalidante che, tra l’altro, abbrevia l’attesa di vita.

Questo perché esiste una forte interazione tra l’asma (di natura allergica o meno) e il fumo di sigaretta. Infatti:

  1. L’asma, che è una malattia dei bronchi a prevalenza infiammatoria, è aggravata dall’irritazione e dall’azione infiammatoria svolta sugli stessi dal fumo del tabacco.
  2. I pazienti affetti da rinite, se fumano, hanno un’elevata probabilità che la loro patologia evolva in asma bronchiale.
  3. Il tabagismo rappresenta una condizione non compatibile con un efficace trattamento dell’asma. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato che le particelle prodotte dalla combustione del tabacco si legano sia ai recettori delle molecole dei farmaci, sia direttamente alle molecole stesse, invalidandone l’azione.

Se un soggetto asmatico è anche un fumatore deve smettere di fumare il prima possibile!

Esiste anche una forte correlazione tra asma e fumo indiretto o passivo, specialmente per quanto riguarda i bambini. Fumare in casa, in macchina o in ambienti in cui sono presenti i piccoli predispone i loro bronchi all’infiammazione e all’avvio del processo allergico, anche a distanza di tempo (persino dopo qualche anno).

Uno dei fattori di rischio più pericolosi associati allo sviluppo della malattia in età infantile è proprio l’esposizione dei più piccoli al fumo passivo. Sia l’inalazione diretta sia l’esposizione passiva al fumo di sigaretta rappresentano un serio fattore di rischio per lo sviluppo di patologie respiratorie, come l’asma.

Nel fumo di sigaretta si sprigionano gas quali monossido di carbonio, idrocarburi aromatici, ammoniaca e formaldeide (di per sé tossici o irritanti) e sono presenti piccole particelle, dalla dimensione variabile, che possono penetrare, a seconda della loro dimensione, nel tratto respiratorio superiore, fino ad arrivare anche profondamente nei polmoni, nei bronchioli e negli alveoli. Inoltre, l’inalazione diretta o passiva esercita un’azione irritante sulle mucose di naso, gola, laringe. Proprio per questo, i figli di genitori fumatori sono più esposti a soffrire di tosse, raffreddore, mal di gola e otiti. Inoltre, chiunque soffre di asma, per ragioni diverse come un’allergia e fuma o respira fumo passivo può andare incontro a crisi respiratorie, anche importanti.

Il livello di conoscenza sui fattori di rischio del fumo appare ancora scarso, nonostante le numerose campagne di prevenzione e lotta al tabagismo: secondo recenti studi condotti sulla popolazione, circa il 49% degli adulti dichiara di fumare in presenza di bambini e negli ultimi anni si è registrato un incremento nel numero di ricoveri e richieste di intervento al pronto soccorso per bambini con crisi respiratorie.

Gli effetti negativi del fumo non sono limitati all’inalazione diretta delle sostanze nocive provocate dalla combustione della sigaretta: accanto al fumo attivo e passivo, che in Inghilterra viene definito di ‘prima’ e ‘seconda mano’ – esiste anche quello di ‘terza mano’: vale a dire quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore. È il caso di una madre che si accende una sigaretta sul balcone di casa, così da non viziare l’ambiente domestico. Lì per lì evita l’inquinamento dell’ambiente e l’esposizione del bambino al fumo passivo, ma poi rientra nell’appartamento con i vestiti impregnati, prende in braccio il suo bambino che respirerà le sostanze tossiche.

Secondo la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia tutti i bambini hanno un diritto assoluto alla salute e allo sviluppo. Di conseguenza, l’uso e l’esposizione dei bambini ai noti rischi da tabacco costituisce una violazione di diritti dell’infanzia.

Il primo passo per contrastare il fumo è conoscere sia la pericolosità delle sigarette, sia i giusti comportamenti per prevenire l’accesso dei minori al tabacco.

Smettere di fumare può sembrare difficile, ma è assolutamente possibile, anche grazie alle realtà che possono aiutarti.

Se vuoi un aiuto per smettere di fumare puoi rivolgerti al Centro di trattamento per il tabagismo dell’ASST Spedali Civili o ad altre realtà territoriali.

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